Il raggiro dell'incognito - Storia di un mistero sulle onde: Epilogo - Libri e Letteratura - Un giallo scritto da me
Il raggiro dell'incognito
Storia di un mistero sulle onde
Epilogo
Era una fredda sera del dicembre 1889. L’investigatore Graham Knight ed il suo amico John Butler si trovavano seduti in un pub di Londra. Con loro avevano una copia del giornale della sera. Dopo gli avvenimenti sulla SS Portsmouth, Knight aveva deciso di intraprendere di nuovo la professione di detective. Aveva aperto uno studio in Baker Street ispirato dal protagonista del romanzo di Doyle. Dopo aver risolto un mistero come ai vecchi tempi, si rese conto che si era dimenticato quanto per lui fosse eccitante, divertente e quante emozioni gli creasse. Aveva inoltre voglia di riscatto dopo essere stato ingannato in quello stesso caso.
“Guardi, Knight.” Butler leggeva ad alta voce il giornale. “Dopo un po’ di tempo ci sono notizie dal mistero della Portsmouth. Per cominciare, Gilbert Russell è diventato capo di una squadra edile di New York da lui chiamata “Southampton” e i loro cantieri operano meglio e più efficientemente di qualunque altro a New York.”
“Sono molto contento per lui. Immaginavo che quel ragazzo avesse stoffa.”
“Danny Goodman e Walter Jimmy Armstrong ora suonano a Broadway… Dopo il successo di “Uno studio in rosso” Arthur Conan Doyle sta lavorando a nuovi racconti con Sherlock Holmes protagonista… Philips a quanto pare è entrato in marina ed ha ricevuto il premio di recluta dell’anno.”
“Bene. Sono contento per tutti, in particolare per i musicisti… E ovviamente per me che avrò nuove letture!”
“Ah e guardi invece qui… Dopo la sparizione irrisolta di Trevor Cox, acquirente della nave passeggeri SS Portsmouth e mandante dei crimini svolti su di essa durante il suo ultimo viaggio, e il seguente sequestro del mezzo di trasporto, grazie alla proposta dell’ex-capitano della nave, Mr. Hank Owen, lo stato ha acconsentito alla trasformazione della Portsmouth in un museo marittimo, gestito dallo stesso Owen. E a proposito, Tom e la signorina Gray sono evasi qualche giorno fa… Sono contento per Owen, ma trovo inquietante che le “previsioni” di Tom si siano avverate…”
“Io invece per niente. Non erano previsioni, ma affermazioni. L’ha detto, no? Avevano predisposto un piano di emergenza.”
“Effettivamente… Ma se si aspettava tutto ciò, perché non ha agito?”
“Perché io ho capito chi è in realtà Cox.”
“Ma come, Mr. Knight! Ha fatto di tutto per risolvere il mistero e poi si macchia di complicità?!”
“Lo so che le sembra strano… Ma sul serio, non ho potuto fare altrimenti. Le spiego subito: Trevor Cox è un alter ego di Anthony Murphy.”
“Il rinomato imprenditore americano?! Organizzatore del padiglione della sua nazione all’expo di Parigi?! Impossibile!”
“E invece è possibilissimo, ed è proprio per reazioni come la sua che non ho potuto agire. E chi mi avrebbe creduto? Perché qualcuno avrebbe dovuto far affondare la nave su cui stanno documenti estremamente importanti per lui? Lo ha detto Tom stesso: assicurazione. Si è inoltre rifiutato categoricamente di descrivere di cosa trattassero, ma che altri documenti potevano essere se non di quelli trasportati da Gaston Leroux? La malattia di Murphy era solo una copertura per non prendersi il rischio in prima persona. Non credo proprio ci fossero altri documenti sulla nave non di proprietà di chi li avesse con sé. Ma ecco anche perché il piano avrebbe funzionato in ogni caso: se nave e documenti fossero affondati avrebbe profittato dei soldi dell’assicurazione, se invece fossero rimasti a galla avrebbe preso una fetta dei guadagni del padiglione americano dell’expo. Sono stati sicuramente suoi scagnozzi a far evadere Tom e Gray. E comunque, un altro motivo per cui non ho potuto agire è lo stesso per cui era indispensabile che i documenti arrivassero a Parigi: se Murphy fosse stato arrestato il padiglione americano sarebbe rimasto un progetto incompiuto e ciò avrebbe danneggiato l’immagine dell’expo, ma soprattutto le relazioni internazionali degli Stati Uniti e in modo minore della Francia. Ma caro Butler, io non mi sono mai arreso: non mi piace lasciare cose a metà. Il mistero della SS Portsmouth sarà da me giudicato concluso solo dopo che Murphy sarà stato consegnato alla giustizia… Ad ogni modo, questa volta per lavoro e non per piacere, che ne dice se presto salpiamo di nuovo in direzione America?”
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