Il raggiro dell'incognito - Storia di un mistero sulle onde: Giorno settimo - Libri e Letteratura - Un giallo scritto da me
Il raggiro dell'incognito
Storia di un mistero sulle onde
Giorno settimo
Passati circa dieci minuti da mezzanotte, scese nella camera inferiore una figura nera, come quella descritta da Philips. Teneva in mano una piccola trivella manuale e si avvicinò alla parete esterna sinistra, agli angoli della quale erano appostati Knight e Butler. Appena la figura appoggiò la trivella alla parete, i due accorsero su di essa e la bloccarono. Nel frattempo vennero in aiuto anche il capitano, Doyle e Lloyd che era sceso dalla sala macchine. Immobilizzata la figura, che oltre alla tuta aveva anche una maschera nera, Knight esclamò, togliendo il cappuccio: “siamo arrivati allo scaccomatto, marinaio Phil- Tom?!”
“Sorpreso di vedermi qui eh?” Chiese sogghignando ironicamente Tom.
“Ehi! Che succede li giù?” Chiese una voce fuori campo. Era Philips.
“Philips! Poi le spieghiamo, chiami all’istante l’ispettore Wilkinson!” Esclamò il capitano in tono risoluto, seppure anch’egli fosse confuso.
“È riuscito a sgamarmi comunque, Mr. Knight, ma mi prendo comunque la soddisfazione di averla ingannata…”
“Senta, ora basta giochetti, sta arrivando un pubblico ufficiale ed esigo spiegazioni.”
“D’accordo, d’accordo… In pratica, Mr. Knight, io l’ho ingannata spudoratamente. È stata tutta una sceneggiata, in camera mia. Non è vero un broccolo! Anzi, è da quando lavoro su questa nave che ho ingannato tutti! Che modo più facile se non fingere di essere introverso e rabbuiato, basta tenere la testa bassa, non parlare più del necessario e per il resto svolgere il proprio lavoro. La storia che le ho raccontato era tutta una copertura, una farsa. Io in realtà sono di New York e vengo da una normale famiglia, per lo più sono figlio unico e da piccolo, come si potrebbe immaginare, ho fatto scuola di teatro. Sono stato reclutato dal nuovo acquirente della nave, Trevor Cox, ben prima che l’acquistasse, aveva infatti un piano preciso.”
L’ispettore e Philips arrivarono.
“Mr. Tom, sta facendo molta confusione.” Disse Knight. “Per favore cominci dall’inizio e prosegua in ordine, in modo che possa spiegare a tutti.”
“Credo di non avere altre alternative… Fino a due anni fa facevo l’operaio a New York, guarda caso proprio come Russell. Inoltre da piccolo ho fatto scuola di teatro, passione che coltivo tutt’ora. Mi è stato offerto un lavoro da Trevor Cox, l’acquirente di questa nave, ma ciò era premeditato, come anche era premeditato di assicurarla e farla affondare per poi prendersi i soldi della polizza. Ah, e allo stesso tempo si sarebbero persi alcuni documenti che tutt’ora si trovano sulla nave, anch’essi avrebbero dovuto portare profitto con lo stratagemma dell’assicurazione, ma neanche sotto tortura vi dirò mai di cosa trattassero. Ebbene, io mi sarei dovuto fare assumere come facchino su questa nave e aspettare per due anni questo stesso viaggio in cui avrei dovuto agire facendola affondare. Perché ho dovuto farmi assumere due anni prima? Perché dovevo diventare parte integrante dell’equipaggio, non dovevo essere considerato “lo straniero” su cui tutti avrebbero puntato gli occhi. Nel frattempo, per evitare di far trasparire qualcosa, ho finto di avere un carattere molto introverso e rabbuiato. Avrei avuto anche l’aiuto della sua compagna, la signorina Gray, che avete beccato prima di me, ma anche questo faceva parte del piano; in seguito vi spiegherò meglio. Nella mia stanza conservo la mia vecchia cassetta degli attrezzi, e con essa ho smontato e rimontato le botole del ponte superiore, non prima di aver rubato il coltello disosso più grande dello chef Rogers che avrei poi rimesso a posto. Approfittando della tempesta che ha camuffato il rumore, abbiamo fatto cadere in acqua tutte le scialuppe, in modo tale da far affondare tutti e non avere testimoni, tranne una con la quale salvarci che abbiamo nascosto nella vecchia timoneria. L’alloggio di Gray era convenientemente sotto una delle scialuppe e ciò ci ha permesso di creare un alibi. In seguito, perché la nave stesse ferma mentre avrei perforato buchi nelle sue pareti, Gray ha provato a segare la cinghia di trasmissione, proprio col seghetto che è stato trovato sotto il bancone. Si era accorta che alla velocità con cui si muoveva segarla sarebbe stato impossibile ed è dovuta scappare dopo che è stata avvistata da Philips. Fortunatamente in quel momento stavo tornando in camera in quanto ero stato chiamato all’ultimo minuto da Mr. Kent Young, ciò ha permesso alla signorina di nascondersi e cambiarsi. Mi ha poi consegnato il seghetto che nella notte ho nascosto nel bar cercando di indirizzare i sospetti verso il barista; Gray è stata la prima ad ordinare proprio per accertarsi che Cooper avesse scoperto l’attrezzo. Ma i sospetti andarono invece su Gilbert Russell, che si era proposto come sguattero in cucina. Allora ho pensato di approfittarne. Come quando ho tagliato le corde delle scialuppe, ho rubato il coltello da Rogers ed ho tagliato la cinghia; mi sono trovato Palmer davanti, ma nessun problema: già pensavo di nascondere il coltello nell’alloggio di Russell, quindi se fosse stato insanguinato avrebbe solo contribuito ad incolparlo. Come al solito Philips stava facendo il suo giro di controllo e l’uccisione di Palmer è stato un diversivo perfetto, che mi ha permesso di uscire da una botola di emergenza, come aveva ipotizzato il marinaio, di cambiarmi e di passare lì davanti come semplice testimone. Anche qui siamo stati fortunati: i gemiti di dolore di Palmer hanno corrisposto perfettamente alle vocali delle parole “un operaio”, che si potevano ricondurre a Russell; Knight mi stava per chiedere come mai mi trovavo lì a quell’ora, a cui non avrei saputo rispondere perché non avevo ancora pensato all’alibi con Gray, ma è stato interrotto dal dottore. Wilkinson è cascato nel tranello costruito intorno all’operaio, ma Knight no ed è venuto a pormi la domanda che mi avrebbe dovuto fare quella notte. In questa occasione in cui ho sfoggiato le mie abilità teatrali, raccontando la favoletta del bambino viziato. Per chi non ne fosse al corrente ho in pratica raccontato che da bambino ero cresciuto in una famiglia ricca con tutto quello che volevo e poi per una serie di eventi sono dovuto diventare facchino. In tal modo l’ho ingannato e mi ha eliminato dai sospettati. Come alibi ho invece raccontato che Gray mi aveva chiamato con una scusa e mi ero lasciato sedurre e che per quel motivo a quell’ora ero ancora fuori dall’alloggio. Perciò anche lei ha recitato la sua parte quando Knight è andato ad interrogarla, dicendo che mi aveva trattenuto fino ad esattamente quell’ora perché potessi esserci per confermare almeno in parte la versione di Philips, come se il marinaio avesse qualcosa da nascondere. D’altronde, i racconti di Philips potevano essere veri come anche falsi. Ed ecco perché l’arresto di Gray faceva parte del piano: Knight morto o vivo l’avrebbero sgamata e mentre la nave sarebbe affondata assieme ai documenti io l’avrei liberata e ci saremmo messi in salvo nella scialuppa dentro il cassero. Credo che a quel punto Knight stesse sospettando di Philips, ma non mi aspettavo che si sarebbe preso un rischio organizzando questa imboscata e quindi con grande sorpresa ha trovato me invece che Philips. Ma lo so cosa state pensando: io ho ammesso anche la colpevolezza di Cox come se nulla fosse. E vi dico: buona fortuna a trovarlo a Londra o in qualsiasi parte del mondo. Scoprirete da soli perché, anche se non ci potreste credere ora come ora. Non mi crederete anche se vi dico che tra qualche mese io e Gray saremo liberi. Ma io ve l’assicuro. Il fallimento della missione era una possibilità che avevamo considerato ed è stato preparato un piano anche per questo caso. Io ho finito. Portatemi ora dove volete.”
Il racconto di Tom aveva lasciato tutti senza parole, sia turbati per le avventate previsione che per la fredda e maniacale organizzazione, sia contemporaneamente rassicurati per aver scampato il pericolo.
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