Il raggiro dell'incognito - Storia di un mistero sulle onde: Giorno secondo - Libri e Letteratura - Un giallo scritto da me
Il raggiro dell'incognito
Storia di un mistero sulle onde
Giorno secondo
Il giorno dopo Knight si svegliò trovandosi davanti Butler già vestito e una forte luce proveniente dalla finestra: erano quasi le dieci.
“Per quanto ho dormito?” Chiese.
“Quindici ore circa” rispose Butler “sembra quasi che questa scelta la stia stressando di più del suo ultimo caso…”
“Ha proprio ragione. Mi devo riposare.”
“Come se non fosse ciò che ha fatto da quando siamo partiti…” pensò Butler.
“So cosa sta pensando…”
“Eh?! Uh?!” Butler fu colto alla sprovvista.
“…che dovrei sbrigarmi a decidere. Caro Butler, vi ho già spiegato. Ora ho bisogno di una sostanziosa colazione. Se vuole mi può seguire.”
“No, ho già fatto.” Rispose Butler mentre mascherava sollievo.
Quindi Knight si vestì e si diresse nel salone. Ordinò una completa colazione inglese. Mentre aspettava, si avvicinò un uomo: era Conan Doyle. Chiese:
“È occupato?”
“No, prego.”
“Non mi sono ancora presentato. Sono Arthur Conan Doyle, piacere.”
“Graham Knight. Piacere mio.”
“Lei è Graham Knight?! Il risolutore del caso del Giubileo?”
“Precisamente…” C’era un po’ di frustrazione nella risposta di Knight.
“Sono un suo grande ammiratore! Sa, anche se di professione sono medico, per diletto scrivo gialli. Proprio nell’ ’87 ho pubblicato il mio primo romanzo!”
“Uno Studio in Rosso? Ne ho sentito parlare.”
“Esatto. Penso le potrebbe piacere…”
“Si, lo penso anch’io, ma purtroppo non ho avuto modo di acquistarne una copia…” Knight tentava di essere evasivo. In realtà non aveva acquistato il romanzo per non stare troppo vicino alla sua professione.
“Oh, non si preoccupi. Qui ne ho molte, tenga.”
“Grazie… Può rendermelo unico?”
“Certamente!”
“La ringrazio ancora.”
Dopo aver consumato la colazione, Knight tornò nell’alloggio leggermente contrariato.
“Ma ci crede, Butler?! Quando ho tutta la buona volontà di riposarmi e di distaccare la mente dai pensieri che mi tormentano, mi viene regalata dallo scrittore stesso la copia del giallo del momento!”
“Forse è un segno del destino…”
“Andiamo, non sia sciocco.”
“Ha ragione, ha ragione. Ma adesso, perché non darci un’occhiata? Sarebbe un peccato ed una scortesia non farlo.”
“E anche ciò è vero, nonostante lo debba fare contro la mia volontà…”
“Sarebbe così gentile da prestarmelo dopo averlo finito?”
“Se potessi, lo farei con grande piacere anche ora.”
All’ora del tè, Knight aveva già finito il romanzo. Contrariamente alle sue aspettative, gli era assai piaciuto. Quando andò nel salone per prendere l’infuso, rincontrò Doyle. I due parlarono di gran gusto e a lungo del giallo. Inoltre scoprirono di alloggiare in due camere confinanti e rimasero d’accordo di andarsi a fare visita ogni tanto. Una volta tornati all’alloggio Knight e Butler, quest’ultimo chiese:
“Allora alla fine il romanzo le è piaciuto…”
“Esatto, caro Butler, e anche molto.”
“Pensa che abbia aiutato riguardo alla vostra ardua scelta?”
“Per favore, come le ho già detto, non ne voglio sentir parlare.”
“Mi scusi… Pensavo che con l’entusiasmo che ha dimostrato abbia preso una decisione.”
“No, durante la lettura ho provato a non pensare di essere un investigatore… Ma in effetti, lo sono o no? ...” fece una pausa. “Bah! Vede?! Mi ha fatto ritornare su quei pensieri che volevo evitare durante questo viaggio!
“Mi scuso nuovamente…”
Quella notte si scatenò un forte temporale. Per fortuna non erano previste virate. Verso le nove di sera, erano in piedi solo il marinaio Philips ed il capitano Owen. Quest’ultimo mandò a dormire Philips. Il capitano lo seguì con lo sguardo mentre camminava verso le scale e scendeva sul ponte di passeggio. Owen era stanco, ma soddisfatto. Quei primi due giorni le cose erano andate al meglio. Sperava che l’andamento si sarebbe ripetuto per tutto il viaggio. Non poteva ancora saperlo, ma si sbagliava. Chiuse a chiave le botole delle rampe di scalini. Tornò in timoneria e tranquillo vi passò la notte a controllare la traiettoria della nave attraverso l’acquazzone.
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Scritto e redatto da Gennaro Fregola
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